Jane. La fobica.

Ci sono persone che nascono coraggiose e affrontano la vita con sprezzo del pericolo ed una certa dose d'incoscienza.
Io non sono una di quelle. Io sono nata paurosa e vivo facendomela metaforicamente sotto.

Ma se adesso sono un'adulta discretamente pavida, da piccola ero proprio una fifona senza speranza.
Una frignona priva di ritegno.
Una palla al piede.
Insomma: una discreta rompiballe.

Avevo il sacro terrore dell'acqua.
Quando mi facevano il bagnetto mi dibattevo come un'anguilla ed emettevo certi strilli che neanche un coguaro con la coda incastrata in una tagliola. E nelle vecchie foto al mare si possono ancora ammirare le mie espressioni da bimba gaudente in vacanza: c'è la classica "disperata, chi me l'ha fatto fare" sulla battigia e l'inarrivabile "terrorizzata, non voglio morire" nel canotto.
Ovviamente avevo anche paura del buio.
Ogni notte era una tragedia: vedevo ombre, immaginavo cose, mi convincevo che la stanza fosse infestata dai mostri mangia-bambini e così correvo a cercare riparo nel lettone dei miei.

Ora che sono diventata una signorina grande non ho più bisogno della coercizione fisica per farmi il bagno, ho perfino imparato a nuotare e nelle foto delle vacanze le mie espressioni variano dal "ma quanto sono gnocca?" al "oh cielo sembro una balena spiaggiata" a seconda della trippa accumulata durante l'inverno.
E il buio?
Ovviamente ho ancora paura del buio. E chi non ce l'ha?
Ma, in quanto adulta e vaccinata, dormo buona buona nel mio lettuccio, sperando che i mostri, nel caso si palesino, si pappino prima Ciccio.

E voi? Che paure avete? Non vorrete mica lasciarmi da sola a "confessarmi"? Guardate che io ho anche paura della solitudine!

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