Il Mio 2013

Per tutto dicembre Facebook ci ha invitato a guardare il Nostro 2013. Una selezione dei post più importanti dell'anno.
Non so come questi eventi siano stati scelti. Dal numero di "mi piace", la quantità di commenti, il caso, i capricci di Mark Zuckerberg, l'allineamento dei pianeti, lo strega comanda color, l'intramontabile membro di segugio, o chissà che altro. Quale che sia stato il metodo adottato, il "Mio 2013" secondo Facebook è una mezza schifezza. Pochi episodi davvero fondamentali in mezzo ad una serie di epiche fesserie.

Quindi, plagiando ispirandomi all'idea di base, ho deciso di migrare sul blog e scrivere un post su misura, per raccontare, festeggiare e ricordare il mio ultimo anno.
Perché, a ben vedere, il 2013 per me è stata un'ottima annata e, alla faccia della scaramanzia, voglio celebrarla adeguatamente. Ciò non vuol dire che io non abbia avuto delusioni, momenti difficili, litigi, rabbia, tristezza, conto in banca depresso, cuore a pezzi, o incontri infelici. Ma ciò significa che, al netto delle perdite, quest'anno è stato decisamente in crescita. Ricco di esperienze, rapporti che si sono consolidati, nuovi occhi sorridenti a cui voler bene, scelte difficili finalmente prese, vecchi amici ritrovati, viaggi, abbracci, chiacchiere e risate.

Ma bando alle ciance, ormai il 2013 è agli sgoccioli, è giunto il tempo che ve lo racconti:

"Delle volte si prende la propria vita e la si ribalta come un calzino. Dal dentro al fuori. Così. Pop! Con un solo colpo."
E' l'ora della decisione. Taglio i ponti e, finalmente, comincio a costruirne di nuovi. A modo mio.

Riprendo a viaggiare. Inizio con Bologna dove m'immergo nella magia del teatro e rimango folgorata dal Mambo.



Dopo un'ingiustificata infinità di tempo torno a Berlino. Lo faccio con l'unica persona possibile. Lo faccio col mio migliore amico. Mi scrollo dalle spalle la pesantezza di anni non miei. Rido, bevo, cammino, litigo, conosco, riconosco, dormo poco, mi guardo allo specchio.
Eccomi.


Più di un mese per un trasloco. Ma, finalmente, il primo luglio mi risveglio nella nuova casa. Un pezzo alla volta, un giorno in fila all'altro, comincio a stiracchiarmi, allungarmi, distendermi. Prendo possesso di ogni angolo e trovo la mia dimensione.


Mi ritaglio una vacanza sugli Appennini. Più che dei luoghi m'innamoro delle persone. Al mio ritorno, a chi mi chiede come mi sia trovata, rispondo "Me li sarei portati tutti in valigia qui con me".

A Lucca ritiro un premio, scopro una città, e conosco volti che spero mi accompagneranno per sempre.
Gli stessi volti a cui, un mese dopo, posso mostrare la mia Torino. Bella come non la ricordavo. Bella come non l'avevo mai conosciuta.


Tra i progetti per l'autunno appunto un viaggio a Milano e un giorno al Torino Film Festival. Mesi dopo, tramite percorsi inaspettati e imprevedibili, entrambi gli obiettivi vengono centrati.

Nell'ultimo stralcio dell'anno faccio in tempo a consolidare un'amicizia ancora nuova, insegnare un po' di leggerezza a un vecchio amico solitamente dedito al lamento compulsivo, e stordirmi di chiacchiere con uno nuovo di zecca che sprizza luce ed energia dalla sua Verona.

Ora mi aspetta il 2014.
Con tanto lavoro da fare. Qualche progetto da intraprendere. Il francese da imparare. Chilometri da percorrere. Vecchie e nuove conoscenze da accogliere.

Chi di voi vorrà accompagnarmi in questo nuovo viaggio sarà il benvenuto.

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